Il 29 Settembre a Roma è stata inaugurata la nuova sede di American Express che ospiterà i 1.000 dipendenti della sede romana. Dagli Stati Uniti è stato importato in Europa il modello smart working, 300 persone lavoreranno da casa, 30% di scrivanie in meno e quindi dei 1.000 dipendenti alcuni non andranno mai o quasi mai in ufficio. In fase progettuale è stato evidenziato come il 40% delle scrivanie era sottoutilizzato per ferie e malattie del personale.
American Express è l’ultima di tante grandi aziende come Tetra Pak, Vodafone, Virgin, Microsoft che vedono il tramonto del cartellino da timbrare, della scrivania, forse anche dell’ufficio tradizionale. Il futuro è il lavoro agile o smart working: non conta dove si produce e come, conta il risultato.
Gli uffici del personale hanno sdoganato la flessibilità di orario, ma anche di location dove lavorare. Felici gli ambientalisti, meno auto in movimento, felici i dipendenti di non perdere del tempo negli spostamenti di lavoro, in spese come carburante e manutenzione dell’auto. C’è chi teme però l’effetto connessi h24, travolti da email e telefonate senza limite di orario e chi ha tendenze workaholic – dipendenza dal lavoro o sindrome da workaholism è un disturbo ossessivo-compulsivo, un comportamento patologico di una persona troppo dedita al lavoro e che pone in secondo piano la sua vita sociale e familiare sino a causare danni a sé stessa, al coniuge, ai figli Fonte Wikipedia – Sarà necessario in alcuni casi affiancare i lavoratori con dei coach e creare un’interazione degli strumenti che migliori la produttività aziendale che non comprometta la vita privata dei dipendenti.